Migliorare i Tuoi Punti Deboli? Una Ca..ta Pazzesca!

Ok, il titolo è provocatorio. Mi dirai: ma come, un’affermazione come questa in un blog di crescita personale, che di natura dovrebbe incitare al miglioramento dei propri punti deboli, al superamento dei propri limiti?

Però c’è un però. Ci sono due tipologie di miglioramento, il miglioramento incrementale e il miglioramento esponenziale. Come vedremo tra poco, il rapporto tra lo sforzo compiuto per migliorare i propri punti deboli rispetto al risultato che possiamo ottenere, comporta che concentrarsi a migliorare i propri punti deboli…

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Poco chiaro? Cerchiamo di chiarirlo insieme.

Crescita Incrementale e Crescita Esponenziale

Si possono verificare due tipi di crescita: incrementale ed esponenziale. La prima si verifica quando abbiamo un aumento incrementale: ad esempio, il nostro livello di inglese è, supponiamo, a un livello B2 e tramite lo studio incrementiamo al livello successivo C1.

Un aumento esponenziale si verifica invece quando, come funziona per l’esponente matematico, il progresso avviene alla seconda, alla terza, alla quarta e così via.

Ovvero, per fare un esempio matematico:

Miglioramento incrementale: 2+1=3

Miglioramento esponenziale: 2²=4

Qual’è la maniera più veloce per progredire? Chiaramente l’esponenziale!

Riprendiamo il nostro livello di inglese. Con un miglioramento incrementale passerai da B1 a B2, DA B2 A C1…and so on. Con un miglioramento esponenziale potrai passare da B2 a C2, due livelli più avanti!

Perchè puntare sui propri punti di forza che sui propri punti deboli

Ok, mi dirai tu, non devo preparare l’esame di analisi matematica (e con le mie spiegazioni non arriveresti nemmeno al 18 😉 ), cosa c’entra questo con il miglioramento dei miei punti deboli?

Ce lo spiegano Timothy Ferris, autore del bestseller 4 ore alla settimana, e Richard Kock, autore di una serie di bestseller (anche lui!) sul principio 80/20 come 80/20 la formula vincente. Meno lavoro meno fatica, più risultati più successo, di cui abbiamo parlato in questo post: Sei Produttivo o soltanto Attivo? Pareto e Parkinson, 2 Approcci per Aumentare la Tua Produttività.

Partiamo da Ferris. Siamo franchi: tutti noi abbiamo dei veri e propri talenti, delle cose che solo noi riusciamo a fare così bene, ad imparare al volo, che ci vengono naturali, come respirare, mentre altre in cui ci sentiamo negati. Nei primi eccelliamo, gli altri ci guardano e ci dicono: ma come fai? Io ci ho messo una vita a capirlo, a farlo, ad impararlo…nei secondi questa domanda siamo noi a rivolgerla agli altri 🙂

Non è solo questione di impegno, di passione: ci sono dei campi, delle discipline, delle attitudini che per natura ci riescono bene e altre in cui siamo delle pippe.

Certo, impegnandoci, mettendoci passione e impegno (a proposito di impegno, hai letto l’articolo Resisto Dunque Sono: come Diventare un Campione di Resilienza?) possiamo migliorare. ma è questo il punto: il miglioramento dei nostri punti deboli è incrementale, non esponenziale.

Ipotizziamo che io (non è un’ipotesi, è un dato di fatto purtroppo 🙁 ) non sia propriamente portato per le azioni manuali, tipo il bricolage. Ipotizziamo che io faccia un corso intensivo di bricolage, ci metta impegno, tempo e passione, mi schiacci anche un dito con il martello. Alla fine da negato, pessimo, divento mediocre.

Ottimo risultato! E’ un risultato incrementale però, ho fatto 2+1.

Ipotizziamo d’altra parte che io mi impegni a migliorare qualcosa in cui sono portato, in cui vado forte, che mi viene naturale. Mettendoci più impegno, tempo e passione, i miglioramenti non saranno incrementali, ma esponenziali: da 2+1 a 2²!

La morale della favola, almeno secondo Timothy Ferris in 4 ore alla settimana, è:

concentrati sul miglior uso delle tue armi migliori, invece di dedicarti a correggere i tuoi difetti

Valorizza i tuoi punti di forza, invece di aggiustare i punti deboli: per dirla alla Ferris, la scelta è tra <<la moltiplicazione dei risultati utilizzando i tuoi punti di forza o il miglioramento incrementale aggiustando i punti deboli, che, al meglio, diventano mediocrità>>.

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Il Principio del Massimo con il Minimo

A Timothy Ferris fa eco Richard Koch, autore di 80/20 la formula vincente. Meno lavoro meno fatica, più risultati più successo. Come avrai intuito dal titolo, Richard Koch si basa sul Principio di Pareto, secondo cui la grande maggioranza dei risultati sono dati da una piccola quantità di cause.

Bene, secondo Koch

l’80% del vostro successo è dato dal 20% o meno delle vostre capacità e delle vostre conoscenze. Quali sono le cose che fate meglio rispetto ad altri e che vi rendono di più

Il punto, secondo Koch, è concentrarsi su ciò che può dare risultati straordinari senza comportare sforzi straordinari, il principio del massimo con il minimo.

Ma ciò che può dare risultati straordinari senza comportare sforzi straordinari è ciò dove andiamo bene, dove i nostri miglioramenti sono esponenziali, non incrementali.

Conclusioni

Cosa ne pensi di quest’idea? Meglio concentrarsi sul miglioramento dei propri punti deboli o gettarli a mare e far leva sui propri talenti? Hai delle esperienze a proposito?

Alla tua crescita personale,

firma emanuele

 

 

 

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Comments

Una risposta a “Migliorare i Tuoi Punti Deboli? Una Ca..ta Pazzesca!”

  1. Avatar Manolo di Cocooa.com

    Ciao Emanuele
    Anche Peter Druker dice di focalizzarsi solo sui punti di forza… e se l’obiettivo è diventare super efficienti è probabilmente l’approccio più corretto.
    Però se uno cerca di migliorare a tutto tondo (diventare un uomo universale alla “Leonardo”) credo che sia buona cosa investire energie anche sui punti deboli…

    anzi sai che mi hai fatto venire in mente un articolo da scrivere?

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