Ci vuole una mente geniale per vedere l’ovvio

Recita più o meno un noto aforisma. E forse la PNL ci aiuta a sviluppare quella mente geniale che ci serve per applicare alle situazioni di tutti i giorni delle strategie vincenti che applichiamo in situazioni comuni e quotidiane, come preparare un’insalata.

La Merda Capita, di Paolo Borzacchiello

Nel suo libro “La merda capita! Strategie di successo per vivere felici” di Paolo Borzachiello, coach professionista, formatore e consulente in comunicazione e marketing, formatosi in PNL alla NLP Italy, con piglio sciolto e informale ci fa notare l’ovvio in maniera non banale, ovvero come la semplicità delle strategie che ci aiutano a compiere delle iniziative come pulirsi da un escremento di cane appena pestato per strada, se adeguatamente comprese ed estrapolate (attraverso un procedimento che in PNL viene definito di chunking up), possono esserci di grande aiuto nella gestione di situazioni “apparentemente” più dure della vita di tutti i giorni. Vediamo come, con un’analisi del contenuto dei vari capitoli, alla fine di ognuno dei quali il libro insegna dei supertrucchi, exit strategies per arrivare preparati alle disavventure della vita o sapersela cavare, magari con l’aiuto di tecniche mutuate dalla PNL ed elaborate dall’autore.

Capitolo 1

La premessa di Borzachiello sembra essere: cerchiamo di abbandonare la convinzione limitante secondo cui

più il problema è complesso, più la soluzione è difficile

Ecco allora come la strategie per districarci da una cacca di cane possono essere applicate ad altre situazioni, in questo caso:

1. pulirsi subito: ovvero il fatto è successo, inutile rimuginarci su;
2. cercare le responsabilità (tue)
3. chiederti come sia successo di arrivare a questo risultato non desiderato (e non errore, si pensi ai presupposti della PNL)
4. modificare la strategie che ci si ha fatto arrivare per non rifarlo
5. imparare dagli errori ed andare avanti

Capitolo 2

Il secondo capitolo entra nel merito di tecniche di programmazione neuro linguistica, con una spiegazione sulle submodalità e relativa manipolazione di esse.

Capitolo 3

Il terzo capitolo introduce un’altra strategia, quella dell’insalata, la cui preparazione ci insegna una formulazione degli obiettivi ben formata, in particolare:

1. decidere cosa si vuole (mangiare, nel caso dell’insalata)
2. procurarsi gli strumento necessari, libri, persone…(fare la spesa), magari creando un team immaginario di 5-6 persone (si vedano i testi di Anthony Robbins a riguardo)
3. darsi da fare (ovvero cucinare!)
4. ultimo ma spesso trascurato: godersi i risultati (ovvero l’insalata), magari dicendosi: mi godo questo momento, perchè me lo sono guadagnato e notando tutto di quel momento, fissandolo bene nella memoria.
5. decidere cosa mangiare per cena, perchè ogni traguardo è il trampolino di lancio di una nuova avventura.

Capitolo 4

Il quarto capitolo riesce a estrapolare delle strategie da quella che viene spesso definita (nell’ambito della crescita personale) una cattiva maestra: la pubblicità. A volte proprio degli slogan famosi, come Just Do It, Thin Different, Bevi fuori dal coro, possono essere applicati con successo alla propria vita.

Capitolo 5

Il quinto capitolo riprende un altra strategia mutuata dalla PNL, il modeling: sempre partendo dal presupposto di replicare strategie che funzionano, quali migliori strategie di quelle di grandi geni come Walt Disney (l’insegnamento è credere all’impossibile, dopotutto il cervello non distingue dal vividamente immaginato e dal vissuto), Steve Jobs (rendere le cose semplici, più è semplice la soluzione più è probabile che funzioni, e poi “unire i puntini”, ovvero pensare alle esperienze negative come sentiero necessario verso un successo, da rincorrere con perseveranza, o la necessità di “stevezzare” che non fa bene per noi), a Barack Obama e la sua cura della forma fisica, alla tenacia di rincorrere i propri obiettivi di Donald Trump, credendo di averli già ottenuti, o la pazzia e la ricerca del divertimento in quel che si fa di Richard Branson.

Capitolo 6

Il sesto capitolo affronta la strategia della figlia dell’autore: come molti bambini piccoli, con poche e semplici azioni ottiene quel che desidera, allora spazio all’arrabiarsi sul serio quando c’è da farsi rispettare, fino a “pestare i piedi per terra”, al ridere e urlare senza motivo a chiedere sempre quel che si desidera, perchè

el no ya lo tienes
il no ce l’avete già, se non chiedete, come recita un proverbio spagnolo.

E poi insistere, per quel che si desidera veramente.
In sostanza imparare dai bambini (come consiglia anche Wayne Dyer nel suo Te Stesso al Cento per Cento), abbandonare i condizionamenti di chi nell’infanzia ci ha insegnato che il riso abbonda nella bocca degli stolti, o l’erba voglio cresce solo nel giardino del re, o prima il dovere e poi il piacere, o chi fà da se fa per tre (si pensi a questo proposito i consigli di Livio Sgarbi nel suo “Istruzioni per Vincere”), e via così, demolendo con una bella linea rossa su un foglio le convinzioni limitanti instillateci, magari con un bel “cazzate!” a contorno.

Capitolo 7

Eccoci alla strategia MAC del settimo capitolo.
La strategia MAC contrappone il funzionamento dei computer MAC a quelli Microsoft. Ecco allora l’importanza di:
• essere multitasking, imparando a conciliare cose apparentemente inconciliabili, che tali sono solo per la convinzione che abbiamo di esser, insomma, detto nel linguaggio dell’autore “imboccare i bivi”, facendo le cose contemporaneamente, una per volta, lasciando perdere la convinzione limitante per cui fare bene le cose è farle “una cosa alla volta”. Un riscontro della possibilità di essere multitasking ci viene dal nostro cervello, capace di gestire contemporaneamente moltissime azioni e strategie.
• isolare le applicazioni che non funzionano, evitando che una aspetto della vostra vita che non funziona rovini tutti gli altri. E qui l’autore insegna una tecnica, la “prederminazione dello stato in funzione del risultato”, che consiste nel prendere un foglio bianco, disegnarci rettangoli o quadrati per ogni settore della vostra vita (in piramideo cerchio della vita, si veda a questo proposito Leader di Te Stesso di Roberto Re e La vita come tu la vuoi di Claudio Belotti) e metetre in rilevo la finestra in cui bisogna concentrarsi in un dato momento lasciando in secondo piano le altre.
• pensare alla forma, oltre che alla sostanza: per dirla alla Borzachiello, perchè dover scegliere tra contenuto e contenitore quando possiamo avere entrambi?
• parcellizzare il tempo in unità di 15′, organizzandosi;
• eliminare definitivamente i “programmi” dannosi, disinstallandoli dal proprio cervello con una procedura analoga a quella che si fa col proprio PC (o Mac): scrivere su un foglio bianco un’abitudine dannosa e die hard, accartocciarlo e gettarla nel cestino.

Infine le sei leggi della persuasione di Cialdini, per conoscere le trappole in cui incorrere il nostro cervello e tutelarsene:

1. reciprocità
2. coerenza e impegno
3. autorità
4. riprova sociale
5. scarsità
6. simpatia

per finire con altre “trappole” in cui cade il cervello e un supertrucco finale.

Conclusioni

 

Se l’articolo ti è stato utile, non dimenticare di:

Alla tua crescita personale,

firma emanuele

 

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